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Prima giornata

Seconda Giornata

 

Dare voce ai dissidenti. È questo l’obiettivo della Conferenza internazionale “Fighting for Democracy in the Islamic World”, l’iniziativa che dà seguito a “Democracy & Security”, l’evento organizzato a Praga lo scorso giugno dal Prague Security Studies Institute, dall’Adelson Institute-Shalem Center e dalla FAES Foundation for Social Research and Analysis.

La conferenza, realizzata in Italia grazie all’impegno delle fondazioni Magna Carta, Farefuturo e Craxi, dall’Associazione Appuntamento a Gerusalemme e dall’Adelson Institute-Shalem Center, ha messo a confronto le voci del dissenso – intellettuali, artisti, studiosi – con quelle dei leader europei che hanno, o hanno avuto in passato, responsabilità dirette di governo e indirizzo della politica estera della Ue.

Fittissimo il programma, autorevole il panel dei rapporteur. Tra i momenti destinati a colpire più in profondo la sensibilità dei democratici europei, quello dedicato alle drammatiche testimonianze delle personalità del mondo culturale ed accademico mediorientale perseguitate dai regimi autoritari di paesi come Palestina e Libano, Iran e Siria, ma anche Egitto e Sudan.

Ricco ed autorevole, il parterre della Conferenza romana ha visto, tra gli altri, la partecipazione di uno dei massimi ed autorevoli studiosi di Islam, il professor Bernard Lewis, e quella dell’ex premier spagnolo, Josè María Aznar, protagonista, insieme all’Irlandese David Trimble, di un confronto con Fabrizio Cicchitto.