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Con l’approssimarsi del 150° anniversario dell’Unità d’Italia sono cominciate le celebrazioni che ci condurranno alla festa nazionale del 17 marzo 2011. Il problema del 150° anniversario dell’Unità d’Italia non è di natura finanziaria. L’importanza dell’evento non può e non deve tradursi in una rituale rivendicazione di inutili stanziamenti governativi a pioggia. Occorre piuttosto affrontare l’evento in modo che, all’orgogliosa affermazione della nostra identità nazionale, si accompagni una serena e lucida ricostruzione dei punti di forza e dei punti di debolezza della nostra storia nazionale.

Per una fondazione culturale come Magna Carta è dunque naturale, oltre che doveroso, offrire un contributo di idee e di pensiero su un momento storico cruciale come l’atto fondativo del nostro Paese. Ed è anche per la sua crescente rilevanza politica che quest’anno Magna Carta ha deciso di dedicare lo svolgimento del suo evento istituzionale più importante, la Lettura Annuale, ai primi 150 anni dell’Italia unita. Nel mese di novembre, ad esaminare in una lectio magistralis gli aspetti maggiormente significativi dell’intenso percorso del popolo italiano dall’Unificazione ad oggi, sarà il grande storico Roberto Vivarelli, autore di numerosi e puntuali studi su alcune delle pagine più controverse e dibattute della nostra storia.

L’obiettivo di Magna Carta è quello di non ridurre queste celebrazioni a mero esercizio retorico, affinché la ricorrenza venga vissuta come un momento storico nel quale l’analisi storica sia di insegnamento per comprendere il presente. Un momento di rafforzamento dell’identità nazionale, valore tra i più alti per la cultura liberale e conservatrice di cui Magna Carta è espressione, ma anche di riflessione critica sui molti nodi del nostro passato, anche più recente, che non sono ancora stati sciolti del tutto e hanno condizionato, non sempre per il meglio, l’evolversi della Repubblica.