07 Febbraio 2010  

Il Permesso di Soggiorno a punti per gli immigrati

Redazione

Il permesso di soggiorno a punti, quel contratto che l’immigrato dovrà firmare alla stipula del permesso di soggiorno – e che prevede, al fine di ottenere il documento, l’acquisizione di un punteggio sulla base dell’adempimento di alcuni doveri tra cui la conoscenza della lingua – è una buona idea e si inserisce in quel progetto di integrazione che guarda alla qualità dell’accoglienza e non ai numeri. Questa la posizione della Fondazione Magna Carta che di recente ha avviato un dibattito sulla concessione della cittadinanza agli stranieri.

Il ministro Maroni ha ragione quando sostiene che l’attribuzione di un punteggio è un sistema per garantire l’integrazione piena degli immigrati. A fronte di regole chiare e condivise, infatti, che si articolano secondo un percorso ad obbiettivi, non può che esserci un’integrazione piena o l’espulsione. E questo medesimo approccio deve essere a maggior ragione anche per quanto riguarda la materia della concessione della cittadinanza italianan che deve essere basata su criteri di tipo qualitativo. Ci auguriamo che a questo principio generale si ispiri il dibattito parlamentare in corso sulla cittadinanza.

Certo la costruzione di un modello di integrazione qualitativo pone anche la necessità di superare quell’approccio di tipo burocratico-quantitativo che da anni ispira la legislazione in materia di immigrazione ed integrazione del nostro paese.

(6 febbraio 2009)