Interpellanza sull’andamento delle retribuzioni di fatto dei pubblici dipendenti
Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 2-00161
Pubblicato il 15 Marzo 2007
Seduta n. 125
QUAGLIARIELLO, AMATO, ANTONIONE, ASCIUTTI, BARBA, BIANCONI, BONFRISCO, CARRARA, CASOLI, COSTA, DAVICO, DI BARTOLOMEO, DIVINA, FERRARA, GABANA, GALLI, GHIGO, GIRFATTI, GIULIANO, IZZO, MALAN, MALVANO, MARINI Giulio, MAURO, MORRA, NESSA, NOVI, PASTORE, PICCONE, POLLEDRI, POSSA, SANCIU, SANTINI, SCARPA BONAZZA BUORA, SCOTTI, STANCA, STERPA, STIFFONI, ZANETTIN
Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell’economia e delle finanze e per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione
Premesso che:
una delle voci di costo più pesanti nel bilancio pubblico è rappresentata dalla spesa per il personale dipendente delle pubbliche amministrazioni, e che il tema dei rinnovi contrattuali del pubblico impiego è da sempre considerato un tema sensibile rispetto alla complessiva strategia di politica economica;
l’ARAN (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) è tenuta, a norma del comma 3, articolo 46, del decreto legislativo del 30 marzo 2001, n. 165, a trasmettere ogni tre mesi al Parlamento, al Governo ed ai Comitati di settore un rapporto sull’andamento delle retribuzioni di fatto dei pubblici dipendenti;
il rapporto trimestrale ARAN sulle retribuzioni del pubblico impiego è uno strumento indispensabile per valutare l’efficacia delle politiche di finanza pubblica, con specifico riferimento alle spese per il personale delle pubbliche amministrazioni;
il rapporto trimestrale ARAN consente anche di verificare l’impatto delle politiche retributive del settore pubblico sul complessivo costo del lavoro, considerando che il rapporto analizza, in termini comparativi, anche l’andamento delle retribuzioni nel settore privato, con ciò consentendo di analizzare eventuali fenomeni di piazzamento del mercato da parte dello Stato;
gli ultimi due rapporti dell’ARAN (maggio 2006 e agosto 2006) hanno evidenziato come l’aumento delle retribuzioni di fatto dei pubblici dipendenti abbia registrato una crescita sensibilmente maggiore sia dell’inflazione programmata, sia delle retribuzioni del settore privato;
in particolare, secondi i dati dell’ultimo rapporto ARAN, mentre le retribuzioni contrattuali del pubblico impiego mostrano nel periodo 2000 – 2006 una dinamica del tutto coerente con i salari del settore industriale (15,3% del settore pubblico a fronte del 15,9% del settore privato), del tutto squilibrato appare l’andamento delle retribuzioni di fatto, relativamente alle quali a fronte di un tasso di crescita nel periodo 2000-2005 del 15,1% nel settore industriale si registrano aumenti medi del 23,7% nelle pubbliche amministrazioni (con punte superiori al 26% negli enti locali);
considerato che:
l’ARAN è l’agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, la quale opera secondo le direttive del Governo e delle altre pubbliche amministrazioni rappresentate;
l’ultimo rapporto ARAN trasmesso al Parlamento risale all’agosto 2006;
la legge finanziaria per il 2007 stanzia cospicue risorse per il rinnovo dei contratti collettivi 2006 -2007 pari complessivamente a oltre 3,7 miliardi di euro per i soli dipendenti statali, che diventano 6, 8 miliardi se riferiti al pubblico impiego nel suo complesso;
a tali risorse, che riguardano unicamente la contrattazione nazionale, dovranno essere aggiunte le risorse erogate in sede di contrattazione decentrata;
secondo notizie di agenzia e di stampa il Governo si accinge ad emanare gli atti di indirizzo per dare così avvio a una nuova stagione di rinnovi contrattuali,
si chiede di sapere:
quali iniziative il Governo intenda assumere per garantire la trasmissione del rapporto sull’andamento delle retribuzioni di fatto dei pubblici dipendenti da parte dell’ARAN;
se, ed in quale modo, il Governo ritenga di dover definire la propria strategia negoziale nell’imminente stagione di rinnovo dei contratti pubblici anche alla luce dei dati relativi all’andamento delle retribuzioni di fatto dei dipendenti pubblici negli ultimi anni.