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“Una bella pagina istituzionale”. Così il consigliere regionale abruzzese, Riccardo Chiavaroli, ha commentato l’approvazione della legge, da lui proposta e approvata dall’Emiciclo, per l’istituzione della Giornata degli Abruzzesi nel Mondo. “Un tributo, non solo formale – sottolinea Chiavaroli – a tanti abruzzesi che in passato sono stati costretti ad abbandonare la propria regione in cerca di migliori condizioni di vita e soprattutto di lavoro”.

Spesso, infatti, questi passaggi storici, importanti per comprendere lo spirito e la dignità di un popolo, vengono ignorati o riservati ai racconti di un nonno. Invece l’emigrazione di donne e uomini abruzzesi è un fenomeno di vasta portata sociologica. Intere zone, sin dalla fine del 1800 fino agli anni successivi al Dopoguerra, sono state spopolate, con tutto il carco di disgregazione sociale, familiare, emerginazione che ne è seguito. Un tributo molto alto, che spesso è stato portato fino all’estremo sacrificio: sono tanti gli abruzzesi morti all’estero sui luoghi di lavoro.

E chi ama viaggiare lo sa bene. Non c’è paese in Nord Europa, America e persino in Australia, dove non ci si imbatta in un italiano che ha “fatto fortuna”. Comunità abruzzesi, anche numericamente significative, infatti, negli anni si sono costituite in ogni angolo del mondo. Con una caratteristica precisa, però: quella di non interrompere i rapporti con le terre d’origine. Anzi, proprio la lontananza, se possibile, ne ha fatto mantenere intatte le migliori tradizioni, che sono state tramandate alle generazioni successive di abruzzesi nati fuori dai confini regionali.

Non è un caso che dovunque nel mondo, gli emigranti abruzzesi di generazione in generzione, hanno saputo affermarsi e costruire con fatica e capacità la propria affermazioni personali. Ogni anno, dunque, il 5 agosto, sarà celebrata questa ricorrenza. Una data scelta non a caso. Proprio l’8 agosto del 1956, infatti, a Marcinelle si consumò la nota tragedia, nella quale soprattutto gli abruzzesi pagarono un prezzo enorme in termini di vite umane perse. Un ricordo doveroso, come viene evidenziato nell’articolo 1 della legge, “al fine di rafforzare l’identità degli abruzzesi nel mondo e rinsaldare i rapporti con la terra d’origine”.

In occasione della Giornata il Consiglio regionale promuoverà l’organizzazione di cerimonie e momenti di approfondimento, in collaborazione con le Province, i Comuni e le scuole, così da ricordare il fenomeno dell’emigrazione abruzzese sotto vari aspetti. Ogni anno, inoltre, il Presidente del Consiglio regionale, d’intesa con la Conferenza dei Capigruppo, conferirà l’onorificenza di “Ambasciatore d’Abruzzo nel mondo” che sarà assegnata agli emigranti di origine abruzzese che si sono distinti non solo all’estero, ma anche in altre regioni italiane.

“Credo sia una legge importante – ha concluso Riccardo Chiavaroli – i cui obiettivi saranno sicuramente consolidati nel tempo quanto più sapremo dargli tutti assieme sostanza – ad ogni livello istituzionale, civile, culturale”.