14 Febbraio 2007  

Merkel si muove bene per smuovere l’Europa

Redazione

 

L’idea di procedere su alcuni temi (trattato costituzionale, politiche d’allargamento d’abord tout) in concerto con i presidenti dei due prossimi semestri (Portogallo e Slovenia) e di coinvolgere nelle scelte politiche l’ex presidente di turno svedese, è una novità significativa introdotta da Merkel che potrebbe segnare l’inizio di una nuova strategia volta alla ricerca della collegialità al fine di sbloccare l’immobilismo europeo. (Come testimonia, fra l’altro, una lettera strettamente confidenziale della Merkel indirizzata al Primo Ministro di Svezia comparsa – non senza suscitare polemiche – in un sito internet, www.europaportalen.se. Lettera che rivela come il processo costituzionale sia insieme alla dichiarazione di Berlino il tema principe del semestre: ‘the focal point in the federal Chancellery will be the Declaration and the constitutional process’).

In una recente intervista comparsa sul quotidiano Tagesspiegel, l’ex ministro degli esteri del cancelliere Kohl, il liberale Genscher, nell’elogiare gli sforzi fino ad oggi compiuti dal Cancelliere Merkel affermava che il dibattito sulla Costituzione non ha dato novità alcuna alle crescenti responsabilità internazionali, sottolineando come solo un’Unione in grado di affrontare i problemi internazionali, di esprimersi, ad esempio a voce sola nel ‘quartetto del vicino e medio oriente’, dove la Germania esercita un importante ruolo in nome dell’Unione Europea, sarà in futuro in grado di ridurre il silenzio degli euroscettici. Parole dure verso il cancelliere vengono invece espresse dal giovane leader liberale (FDP), Guido Westerwelle, in una recente intervista comparsa sul Frankfurter Rundschau. Nel corso dell’intervista, Westerwelle nell’esprimere la sua nostalgia per una classe politica che sapeva entusiasmarsi per l’Europa (Kohl- Genscher) – ‘mi manca il fuoco per l’Europa’ – rimprovera al cancelliere Merkel la mancanza di una visione sull’Europa a favore di iniziative puramente scenografiche come quelle previste per il prossimo vertice del G8. In particolare sulla Costituzione, secondo Westerwelle, potrebbe essere utile tenere il prossimo referendum sulla Costituzione in tutta Europa nello stesso giorno, “diventando per il continente una misura che constribuisce veramente a costruire la fiducia” e dimenticando il parere contrario del Cancelliere a riguardo di ogni forma referendaria su tale delicato tema.

La politica internazionale non manca certo nell’agenda della Merkel. In questo periodo il cancelliere parlerà con Israele, Palestina, Giordania, Egitto per poi discutere nuovamente insieme a Washington dei sostanziali passi avanti sulla questione israelo-palestina.
Impegnata da un lato ad esercitare un forte ruolo di impulso verso gli attori esterni all’Unione (Russia, Stati Uniti, Turchia) Merkel deve cercare dall’altro di mantenere la coesione all’interno – in particolare riguardo alla posizione assunta dall’Unione sulla questione mediorientale per evitare nuove critiche, come quelle in occasione delle visita di Steinmeier a Damasco lo scorso dicembre.

Vladimir e Angela a Sotchi: capitoli ambiziosi sull’energia

Alla luce delle recenti dichiarazioni rilasciate da Merkel e Putin a Sotchi (sud della Russia) emerge come le intenzioni espresse dal Premier russo siano sostanzialmente due. Da un lato la richiesta di stabilire con l’Unione regole chiare sull’esportazione di energia per ricostruire un’immagine di fornitore ‘affidabile’, dall’altro di voler eliminare la dipendenza della Russia dal transito in paesi terzi.
Per ridurre la dipendenza dai paesi terzi (Ucraina, Bielorussia) Putin ha ricordato la costruzione di un sistema di oleodotto verso il pacifico e quello verso il Baltico che servirà anche le forniture tedesche. Resta tuttavia lo scoglio della ‘Carta energetica’ che non é stata ratificata dal Premier russo, in quanto non tiene in giusta considerazione le esigenze commerciali della Russia. Se qualcosa di nuovo è emerso dalla visita di Merkel a Sotchi è certamente l’atteggiamento sicuro e poco portato a compromessi della Merkel: Merkel non si é certo lasciata turbare dall’irruzione di Coni, il cane del presidente che si é successivamente seduto ai suoi piedi nella sala. Nei confronti di Putin, a differenza del suo predeccessore é emerso il piano d’azione comune proposto dalla Commissione europea piuttosto che i singoli interessi nazionali. A dominare nei confronti della Russia resta tuttavia la cautela, come dimostra l’atteggiamento del ministro dell’economia tedesco Michael Glos che prevede uno sviluppo del processo di unbundling a piccoli passi e nel contesto europeo. La questione energetica mostra altresí tutti i vincoli dell’Europa. Posta tra aspettative sovranazionali e nazionali, la Germania si trova nella posizione chiave per poter dare una svolta al processo di integrarazione tramite un settore che oggi come un tempo (CECA) puó costituire un nuovo trait d’union: l’energia.