Piano Casa, nuova "riflessione"
Il decreto legge con le semplificazioni statali per il piano casa e il rilancio dell’edilizia slitta ancora di una settimana. Lo ha annunciato ieri, a sorpresa, il ministro per le Regioni, Raffaele Fitto, al termine della riunione della Conferenza con i Governatori. Il Governo ha deciso di accettare la richiesta delle Regioni di prevedere un tempo supplementare di «riflessione».
Il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani ha chiarito, a sua volta, che «siamo al lavoro per costruire il decreto legge in modo condiviso». Regioni e Governo avevano scritto nel protocollo di intesa politica sul piano casa firmato il 1° aprile che il decreto legge sarebbe stato pienamente condiviso. Questa condivisione non c’è ancora, però, soprattutto per le osservazioni regionali sulla deregulation dei titoli edilizi prevista all’articolo 1. Ma è chiaro che a pesare non poco sul nuovo rinvio dell’approvazione del decreto legge, prevista inizialmente per il Consiglio dei ministri di domani, è stata anche la vicenda del terremoto aquilano. Era stato lo stesso presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, a confermare -subito dopo la scossa di domenica notte e ancora lunedì – che all’interno del decreto legge sarebbero state inserite nuove norme per garantire un adeguato standard antisismico degli edifici e forse anche degli incentivi per realizzare lavori di consolidamento nelle zone a rischio. Per non parlare della verifica antisismica, che sarebbe stata resa obbligatoria per procedere agli ampliamenti del 20 per cento degli edifici, previsti dall’accordo con le Regioni.
Di tutto questo, però, nel testo passato ieri mattina all’esame dei tecnici ministeriali che siedono in preconsiglio dei ministri non vi era traccia. L’unico segno visibile degli eventi abruzzesi sul nuovo testo del decreto legge era, fino alle bozze di ieri mattina, la cancellazione dal testo delle norme di semplificazione per l’autorizzazione antisismica. L’introduzione di verifiche a campione ex post al posto delle attuali verifiche preventive su tutti i progetti non deve essere parso in linea con l’attenzione che richiede oggi la sciagura dell’Aquila. Né con le polemiche che sono subito sorte per la mancata entrata in vigore del decreto ministeriale 183/2005, contenente criteri più rigorosi per i progetti ma anche per l’adeguamento dei vecchi edifici. Si è deciso così di eliminare seccamente dal testo questa parte, come è stato fatto scomparire dal testo pure l’intero articolo di modifica al codice Urbani sui beni culturali.
Tutto rinviato, quindi, anche sugli snellimenti delle autorizzazioni paesaggistiche. È stato personalmente il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, a bloccare questa parte del testo. Si è anche ipotizzato, nella riunione di ieri, di inserire in questo decreto legge la previsione di un fondo per l’accesso al credito agevolato di giovani coppie che vogliano acquistare una casa. Ferma opposizione del Tesoro che ha ricordato come la norma sia stata considerata incostituzionale durante l’esame del decreto legge 112/2008. Tutto rinviato a una prossima riunione.