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Le polemiche di questi tempi ci consegnano l’immagine di una scienza e di una religione irrimediabilmente divise ed anzi contrapposte, come se per fare scienza non si potesse altro che essere atei ed essere credenti implicasse il rigetto di ogni forma di razionalità, e in particolare di quella scientifica.

Eppure, ancora soltanto poco più di mezzo secolo fa Albert Einstein formulava un punto di vista opposto, dichiarando che “la scienza senza la religione è zoppa e la religione senza la scienza è cieca”. In tal modo, egli esprimeva chiaramente l’idea secondo cui la razionalità scientifica si muove inevitabilmente in un contesto caratterizzato dalla presenza del “mistero” (per usare ancora le sue parole) e, d’altra parte, l’esperienza religiosa non può che avvalersi della razionalità finita della mente umana. Un simile punto di vista ha contrassegnato secoli di vita scientifica. Anzi, la fondazione della scienza moderna è avvenuta sulla base di una serie di premesse metafisiche e teologiche esplicite.

Come ha osservato Amos Funkenstein, tutti i grandi sistemi della scienza moderna sono, in definitiva, dei sistemi teologici, sia pure “laici”. Quali stati sono stati i processi storici che hanno determinato un così profondo divorzio tra scienza e religione? E quali sono le vie attraverso cui può essere ricostituita quella feconda interazione di cui parlava Einstein? Queste sono le domande cui mira a rispondere questo convegno, attraverso i contributi di eminenti scienziati, filosofi, storici e teologi. Esso mira a farlo in modo aperto, senza evitare di mettere a confronto punti di vista radicalmente diversi. Rispondere a queste domande non è soltanto importante ma è necessario, perché la scienza non può vivere di solo empirismo.

Come disse Alexandre Koyré “una scienza di tipo aristotelico, che parte dal senso comune e si basa sulla percezione sensibile, non ha bisogno di appoggiarsi a una metafisica”. Noi riteniamo che una scienza come la nostra debba radicarsi su fondamenti metafisici e teologici. E chiediamo a quanti la pensano diversamente: come essa possa andare avanti senza ripensare questi fondamenti, e accontentandosi dei suoi successi? Non corre il rischio di affrontare un giorno la “crisi dei principi” – così continuava Koyré – che le rivelerà la mancanza di qualcosa: cioè capire ciò che fa?

PROGRAMMA – Religione, scienza e la prova della ragione

Sabato 13 ottobre

15.00 – 15.30 Saluti

Sen. Prof. Gaetano Quagliariello
Fondazione Magna Carta

dott. Marco Ferrini
Fondazione Internazionale Giovanni Paolo II
per il Magistero Sociale della Chiesa

on. Luisa Santolini
Fondazione Sublacense Vita e Famiglia

15.30 – 16.15 La scienza tra etica e religione
Prof. Francesco D’Agostino

16.15 – 17.00 Question time

17.00 – 17.30 Coffee-Break

17.30 – 19.00 Interventi programmati

Domenica 14 ottobre

9.30 – 10.15 Il rapporto tra scienza e religione di fronte alle
sfide della postmodernità

Prof. Giorgio Israel

10.15 – 11.00 Question time

11.00 – 12.30 Interventi programmati

12.30 – 13.00 Conclusioni

A seguire Pranzo a buffet presso la Castellina in Piazza S. Benedetto

Interventi programmati

Lilia Alberghina
Sergio Belardinelli
Enrique Cerdà Olmedo
Giuseppe O. Longo
Assuntina Morresi
Marco Politi
Eugenia Roccella
Davide Rondoni
Cecilia Saccone
Robert Spaemann

Anteprima esclusiva del documento
Fides, ratio, scientia. Il dibattito sull’evoluzionismo
di S. E. R. il Card. Christoph Schönborn

Partecipano*

Nicola Bux
Davide Cantagalli
Guglielmo Castagnetti
Ginevra Cerrina Feroni
Luigi Compagna
Girolamo Cotroneo
Raimondo Cubeddu
Giovanni De Cesare
Adriano De Maio
Domenico Di Virgilio
Paolo Floris
Nevio Genghini
Gianluigi Gigli
Andrea Guerritore
Ignazio Ingrao
Vincenzo Lippolis
Sandro Magister
Alfredo Mantovano
Sergio Martinelli
Ana Millan Gasca
Luigi Negri
Giovanni Orsina
Raffaele Perna
Salvatore Rebecchini
Gaetano Rebecchini
Roberto Saccone
Gianluca Sadun Bordoni
Gustavo Selva
Marco Tiberi
Francesco Valli
Luca Volontè

Leggi qui le relazioni e gli interventi