Riforma elettorale per il Senato
Comunicato Stampa
Oggi nel corso del dibattito sulla legge elettorale nella Commissione Affari Costituzionali del Senato della Repubblica, il senatore Gaetano Quagliariello ha presentato una proposta di riforma elettorale sottoscritta da tutti i membri del gruppo di Forza Italia (Andrea Pastore, Elisabetta Alberti Casellati, Lucio Malan, Francesco Nitto Palma, Carlo Vizzini).
La proposta concerne solo il Senato e prevede che il premio di maggioranza, pari a 45 seggi, sia assegnato allo schieramento che ha riportato più seggi a livello nazionale, sebbene suddiviso regionalmente. Prevede, inoltre, l’innalzamento della soglia di sbarramento al 5%.
L’iniziativa ha il senso di chiarire a quali condizioni Forza Italia è disponibile a prendere parte a un dibattito per individuare una possibile proposta di riforma condivisa da maggioranza e opposizione, che deve maturare nelle aule parlamentari:
- Chiarire che, se il tema della legge elettorale è divenuta un’urgenza, ciò è dovuto innanzi tutto al fatto che in Senato la legge presentata dalla Casa delle Libertà nella scorsa legislatura dovette essere modificata, in quanto fu ritenuto che il premio di maggioranza “nazionale” (sebbene suddiviso regionalmente) fosse costituzionalmente illegittimo. Questo postulato, messo di recente in discussione da autorevolissima giurisprudenza, deve essere il primo aspetto che una proposta di riforma affronti e smentisca. Per il resto l’attuale legge, senz’altro perfettibile, sta garantendo alla maggioranza di governare non ostante un vantaggio solo presunto di 24.000 voti. In caso contrario, l’urgenza della riforma elettorale apparirebbe un alibi per coprire o l’immobilismo del governo o la paura per l’iniziativa referendaria, o entrambi.
- Una proposta di riforma deve tendere a garantire al Senato le condizioni di agibilità politica che oggi vi sono alla Camera dei Deputati. E non, per timore del responso della volontà popolare, trovare un modo per rendere la Camera della prossima legislatura uguale al Senato di questa. Sarebbe questo l’effetto paradossale se dovesse essere approvata la bozza proposta come testo base dal Presidente Enzo Bianco. Le modalità in essa previste per l’assegnazione del premio di maggioranza, infatti, darebbero ai vincitori delle prossime elezioni una maggioranza minima (ipotizzabile tra i 6 e i 14 seggi) in entrambi i rami del Parlamento.
- Infine, se si afferma di volere combattere con la riforma l’eccessiva frammentazione partitica, è necessario evitare che le soglie di sbarramento siano facilmente aggirabili, concedendo l’ingresso alle Camere anche a forze che a livello nazionale raggiungano solo lo 0,7-0,8%. In tal senso, la proposta di legge presentata da Forza Italia prevede una soglia unica del 5%, che può essere disattesa esclusivamente per i partiti etnici con un effettivo e forte insediamento territoriale.
Il senatore Gaetano Quagliariello ha dichiarato: “Era necessario ovviare una falsa partenza. Riprendiamo il dibattito dalle effettive urgenze nelle quali si riflette una verità storica. E da qui proviamo a vedere se sia possibile individuare un sistema che consenta a due forze, rispettivamente di centro-destra e di centro-sinistra, di riconoscersi reciprocamente e, nel contempo, di essere i veicoli dell’integrazione per i partiti più radicali dei rispettivi schieramenti. Per riuscire in questo compito è però necessario che tutti s’impegnino in un confronto chiaro e senza trucchi”.