02 Novembre 2007  

Serra e il Papa

Redazione

 

I liberali sono un po’ a disagio nel vedere come, ogni volta che si discute degli interventi della Chisa in tema di etica pubblica, in molti, specie a sinistra, scatti un riflesso di cieco statalismo. Personalmente, ad esempio, ho forti dubbi sulla richiesta del Papa di consentire l’obiezione di coscienza ai farmacisti contro la venda della Ru486, ma quando vedo Michele Serra scrivere sulla Repubblica: “Per me le leggi dello Stato sono di tutti e vengono PRIMA (maiuscole sue) di qualunque convincimento religioso, che è di parte”, confesso che mi vengono i brividi, e non posso non pensare che in Europa i diritti di libertà sono nati proprio dalla lotta dei “convincimenti religiosi” di minoranze contro lo Stato. E mi chiedo poi che cosa direbbe Serra se domani, mettiamo, il Papa (a proposito: perché non lo fa?) invitasse all’obiezione di coscienza i cattolici americani che si trovano ad avere una qualunque parte nelle esecuzioni capitali. Difenderebbe le leggi del Texas?

(dal Corriere della Sera)