15 Febbraio 2008  

Un Parlamento efficiente per una democrazia “decidente”

Redazione

 

Il processo di semplificazione e modernizzazione del quadro politico avviato dalla nascita del Pdl e del Pd passa anche attraverso la riforma dei regolamenti parlamentari. Nelle ultime ore se ne è tornato a parlare, vi proponiamo in pillole gli estratti del dibattito:

 

Walter Veltroni: “Invito Berlusconi a fare il passo che manca: approvare ora, in questo Parlamento, una riforma dei regolamenti che consenta di fare ciò che gli italiani chiedono, per fare in modo che i gruppi parlamentari corrispondano alle liste presentate alle elezioni”.

 

Silvio Berlusconi: “Ormai questa legislatura è finita, discuteremo i regolamenti parlamentari con la nuova maggioranza. E’ importante il dialogo, e da parte mia ho già dato garanzie sul ddl Franceschini, che vieta la costituzione di gruppi parlamentari diversi da quelli presentati”.

 

Mauro Fabris: “Diciamo no alle ipocrisie da campagna elettorale anche in questo caso. In questa che doveva essere una legislatura di riforma l’unica cosa che si è in grado di fare p stato tagliare stipendi e pensioni ai parlamentari”.

 

Fausto Bertinotti: “E’ impossibile ora riformare i regolamenti parlamentari. A Camere sciolte questo richiederebbe l’unanimità dei gruppi che non c’è. Io sono stato il propugnatore della riforma dei regolamenti parlamentari prima dello scioglimento delle Camere. Ho affidato a due parlamentari, uno di maggioranza e l’altro di opposizione, una ricognizione e gli uffici hanno predisposto un indirizzo di riforma. Ma ora è impossibile farlo”.

 

Gaetano Quagliariello: La nascita del Popolo della Libertà e l’accordo tecnico tra Partito democratico e Di Pietro (nel senso che sono stati “tecnicamente” scelti i giustizialisti e sacrificati i socialisti: una vecchia storia) sono il primo passo verso un sistema politico meno frammentato e dunque più europeo. E’ quanto realisticamente si poteva fare nelle condizioni date. Veltroni e Soro ci chiedono di continuare, riformando i regolamenti parlamentari. Non ci sottraiamo alla sfida. Attraverso la riforma di tali regolamenti è infatti possibile stabilire una maggiore corrispondenza tra schieramenti elettorali e gruppi parlamentari, ma anche assicurare gli strumenti necessari al funzionamento di una democrazia effettivamente “decidente”. Si può andare anche oltre i tre punti proposti dall’onorevole Soro. Attraverso un’adeguata revisione dei regolamenti è possibile garantire preminenza e tempi certi alle iniziative del governo nei due rami del Parlamento, così come offrire all’opposizione strumenti di controllo, di garanzia, ma non di interdizione. Per ognuno di questi punti abbiamo già elaborato proposte precise. Non sarà possibile porre mano ai regolamenti nel poco tempo rimasto prima delle elezioni, ma siamo disponibili ad assumere un impegno esplicito affinché la riforma venga realizzata all’inizio della prossima legislatura. Sappiano Veltroni e Soro che non ci tireremo indietro”.