31 Maggio 2010  

Un ricordo di Giorgio Lombardi

Redazione

Ci siamo guardati negli occhi. Ci siamo sentiti orfani. Un vuoto incolmabile per l’Accademia, per gli amici, per i familiari. Tracciare un suo breve profilo, ripercorrere con la memoria alcuni momenti della nostra vita con lui ci allevia un po’ il dolore. Giorgio Lombardi era brillante, vivace, spiritoso, allegro, sempre pronto a cogliere un particolare curioso e divertente. Questo era un segno della sua intelligenza, della sua vivacità intellettuale. Era intuitivo e creativo, sempre originale. La sua intelligenza si accompagnava ad una memoria formidabile: si ricordava perfettamente episodi avvenuti anche molti anni prima.

Aveva inoltre una grandissima cultura, certo in campo giuridico, ma non solo. La sua grande passione era la storia, soprattutto la storia del Piemonte e le sue tradizioni. Il profilo storico aveva un rilievo fondamentale nelle sue ricerche giuridiche. Quando gli si sottoponeva un tema di ricerca insisteva sempre sull’importanza di individuarne la radice storica. Non tutti ne comprendevamo subito la necessità: avremmo voluto mettere  in luce gli aspetti di maggiore attualità. Ma aveva ragione lui: è solo guardando alla radice storica di un istituto che si coglie la sua evoluzione e se ne comprendono gli aspetti attuali.

Nella sua curiosità intellettuale, accanto alla storia aveva un ruolo essenziale la comparazione giuridica, il confronto con altri ordinamenti, con altri modelli di riferimento in cui cercava analogie e differenze. In verità lui era molto più interessato alle differenze che alle analogie: cercava le particolarità che distinguevano un ordinamento da un altro. Le sue idee derivano dai suoi studi, dai libri che aveva letto, ma anche dai suoi viaggi. Quando viaggiava, spinto dalla curiosità, andava alla ricerca di testimonianze e di aspetti meno noti, assenti nei libri.

Aveva una grandissima facilità con le lingue. Conosceva bene il tedesco e il francese, ma non aveva nessuna difficoltà ad apprendere in breve tempo, a orecchio, molte altre lingue, come lo spagnolo, e questo gli consentì di scrivere opere importantissime anche sul costituzionalismo spagnolo e latinoamericano. Oltre che come studioso, autore di importanti pubblicazioni, titolare d incarichi prestigiosi, Giorgio Lombardi ha lasciato il segno come Maestro autorevole e affettuoso.

Era generosissimo: regalava spunti originali, inondava di idee, aiutava a vedere i problemi sotto angolazioni nuove e particolari. La sua generosità gli consentiva di aiutare e guidare anche chi la pensava diversamente da lui, rispettava gli altri, rispettava le idee degli altri. Aveva molti amici e molte persone che gli chiedevano consiglio: il suo telefono era sempre occupato e la sua casa piena di persone che venivano a parlargli e ad ascoltarlo. Lascia un grande esempio a tutti noi, sul piano umano e sul piano scientifico, ma è impossibile tenere separati i due piani, perché la sua attività scientifica era piena di umanità e la sua umanità era piena della sua vivacità intellettuale.

(Elisabetta Palici di Suni, Paola Bilancia, Fabrizio Cassella, Ginevra Cerrina Feroni, Mario Comba, Giuseppe De Vergottini, Tommaso Edoardo Frosini, Aldo Loiodice, Isabella Loiodice, Stelio Mangiameli, Luca Mezzetti, Ida Nicotra, Edoardo Rozo Acuna, Vincenzo Tondi della Mura, Lorenza Violini, Nicolò Zanon)