
Lettura Annuale 2015 con Nicolò Zanon
È stato Nicolò Zanon il protagonista della Lettura Annuale 2015 della Fondazione Magna Carta, che si è svolta lo scorso giovedì 5 marzo 2015 nella suggestiva cornice di Palazzo Ferrajoli a Roma.
Nicolò Zanon, Giudice costituzionale e professore di Diritto costituzionale all’Università degli Studi di Milano, ha tenuto un interessante e originale lezione dedicata al pluralismo dei valori e delle culture rispetto all’unità del diritto.
Prima della Lectio Magistralis, il Presidente della Fondazione Magna Carta Gaetano Quagliariello ha introdotto i lavori con il tradizionale discorso di inaugurazione del percorso annuale di studi, convegni e pubblicazioni sui temi della vita culturale, politica ed economica italiana e internazionale.
Oltre a questo, Quagliariello ha svolto una sorta di “bilancio” di ciò che è stato fatto dalla fondazione nell’anno appena trascorso, ricordando in particolare che proprio in questi giorni stiamo portando a compimento un importante lavoro di catalogazione della nostra biblioteca, che l’archivio storico è stato riconosciuto di “rilevante valore storico” dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali”, e che stiamo cercando di far diventare quest’ultimo un polo di attrazione che contenga una rete di archivi sempre più ampia.
Ripercorrendo brevemente l’elenco degli eventi e dei lavori di ricerca svolti nello scorso anno, il Presidente di Magna Carta ha dato particolare rilievo a Gli incontri di Norcia e a Le Relazioni Transatlantiche, sostenendo che seppur da punti di vista diversi, l’uno più legato alla religione e l’altro più alla politica estera, entrambi gli appuntamenti nella loro ultima edizione hanno trattato il tema del Califfato, dell’Occidente in difficoltà e di quello che Huntington definì uno “scontro di civiltà”.
Dopo il discorso introduttivo, è stata la volta di Nicolò Zanon. Il testo dell’intervento, esposto di fronte a una platea di politici, giuristi e costituzionalisti, sarà disponibile tra pochi giorni sul nostro sito. Nel frattempo, proponiamo di seguito una breve sintesi del tema argomentato dal Professor Zanon.
Nell’epoca del pluralismo estremo delle culture e dei valori di riferimento, la possibilità delle nostre società di ritrovare indispensabili momenti di unità passa pur sempre attraverso la forza integratrice appartenente a simboli, ad istituzioni, a (buone) decisioni, nei vari settori in cui ciò può accadere. Eppure, da un lato, eterogeneità culturali ed economiche rendono le prestazioni di unità rare e difficili; dall’altro, la mera contemplazione della complessità e l’esaltazione delle libertà individuali fanno talvolta considerare tali prestazioni quale una indebita compressione del pluralismo. In questo quadro, il diritto, e in particolare le decisioni dei giudici – per una serie complessa di ragioni, in particolare a causa della crisi delle istituzioni politico-rappresentative – hanno guadagnato ormai da tempo la prima fila nella selezione dei valori meritevoli di tutela e nella funzione di impulso e promozione ai cambiamenti sociali. Fare in modo che ciò avvenga salvaguardando le esigenze di unità intorno a valori realmente condivisi è una delle sfide dei tempi che verranno.