10 Febbraio 2011   •  News

La “carta etica delle professioni” contro mafia e corruzione

Redazione

Il 28 gennaio u.s., a Modena, il Comitato Unitario delle Professioni Intellettuali della Provincia di Modena ( C.U.P. ) ha presentato la propria “Carta Etica contro mafia e corruzione”.

Per la prima volta in Italia i Professionisti ( Ingegneri, Avvocati, Commercialisti, Medici, Architetti, Geometri, Periti Agrari, Periti Industriali, Veterinari, Consulenti del Lavoro, dottori Agronomi ) hanno deciso di lavorare insieme per contrastare tutti quei fenomeni illegali che vengono definiti come infiltrazioni mafiose e/o di corruzione e che possono avere come testimoni i professionisti stessi.

Il Presidente del CUP, Ing. Pietro Balugani, in occasione della presentazione alla stampa della Carta Etica, ha affermato che “ non si può parlare di situazione allarmante”, anche se sull’asse della Via Emilia i fatti di mafia cominciano a essere numerosi. Inoltre, ha proseguito, “abbiamo deciso di intervenire proprio per evitare che le cose si aggravino in modo poi irrimediabile. L’evoluzione delle organizzazioni mafiose ha comportato la necessità di appoggiarsi a figure sempre più specializzate e insospettabili, non solo il mondo dell’edilizia ma anche, ad esempio, quello finanziario. La nostra è una presa di posizione chiara, un gesto di sensibilizzazione prima che la situazione diventi a rischio”.

La Carta Etica vuole riportare l’attenzione del Professionista a mantenere un comportamento sia professionale che personale idoneo a vincolare i singoli comportamenti all’etica, all’autonomia e all’integrità. Il Professionista che dovesse infrangere queste regole non solo dovrà rispondere dei propri comportamenti alla Magistratura ma sarà punito per aver violato il codice deontologico dell’Ordine di appartenenza e per aver violato i principi della Carta Etica.

Il principio sanzionatorio è ben chiarito all’art. 10 della Carta Etica che prevede la radiazione dall’Albo nel caso in cui il Professionista venga condannato, con sentenza passata in giudicato, per il reato di cui all’art. 416 bis c.p., relativo alle associazione di tipo mafioso anche straniere, o che suoi beni vengano confiscati, con provvedimento definitivo, per le medesimi ragioni.

E’ prevista anche la sospensione cautelare dalla professione nel caso in cui il Professionista subisca un condanna non definitiva per i reati di cui all’art. 416 bis c.p.

L’obiettivo del CUP di Modena, realizzato anche attraverso la costituzione del Comitato Etico, è di non lasciare solo il Professionista che possa trovarsi ad essere testimone o che si trovi ad essere partecipe di fenomeni “dubbi”. Il Professionista può diventare una sentinella della legalità e, affiancato dal Comitato, diventerà il punto di partenza di lotta all’illegalità e di difesa dell’integrità morale del Professionista.

Il Comitato Etico di Modena, fermamente intenzionato a portare avanti il proprio programma, si è già auto convocato per la prossima settimana per iniziare un percorso di sensibilizzazione rivolto a tutto il territorio della Regione.

*Vice Presidente Associazione Libero Arbitrio-Magna Carta Emilia Romagna