L’Aquila: San Biagio, simbolo della rinascita
La chiesa di San Biagio d’Amiternum, situata in Via Sassa nel capoluogo regionale, ha una storia antica quanto quella dell’Aquila stessa ed è considerata un patrimonio architettonico molto prezioso dal punto di vista storico, religioso e culturale dell’area “intra moenia” della città. Per questa ragione l’inizio dell’opera progettata per realizzare il suo restauro, inaugurata con una cerimonia il 18 gennaio di quest’anno, rappresenta emblematicamente l’avvio di un processo di ristrutturazione e miglioramento sismico che riguarda l’intero centro storico aquilano.
Il concerto di musica sacra tenuto dall’ensemble musicale: “Archi del Cherubino” del 5 Aprile 2009 fu l’ultimo evento svoltosi nel centro storico dell’urbe prima della catastrofe sismica. Come buon auspicio di “nuova rinascita”, durante la cerimonia di avvio dei lavori di restauro a San Biagio, lo stesso ensemble ha eseguito due concerti per violini tratti dal repertorio musicale del compositore Georg Philip Telemann (1681-1767). Presenti all’evento numerose autorità; l’Archivescovo Molinari, il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, il Sovrintendente ai beni architettonici e paesaggistici Luca Maggi ed il presidente della Fondazione Roma, Emmanuele Emanuele.
L’edificazione dell’edificio religioso risale alla prima metà del ‘200, ma la costruzione originaria fu distrutta dal sisma del 1703 e ricostruita verso gli anni ’40 del medesimo secolo. A partire dagli anni ’90 del ‘900, la chiesa ospitò spesso fiere, mostre ed eventi culturali e fino alla notte del sisma che ha sconvolto l’Abruzzo, essa rappresentava un nucleo molto importante del centro storico, essendo anche la sede della parrocchia universitaria di S.Giuseppe Artigiano, punto di riferimento spirituale degli studenti. Via Sassa, prima del terremoto, era animata da un’intensa vita notturna giovanile oltre ad essere un luogo dove si respirava aria di storia millenaria. Dal 9 aprile 2009 ad oggi, è rimasta una zona desolata e triste.
Nell’omonima piazza dedicata a San Biagio,santo più amato dall’iconografia cristiana d’oriente e d’occidente durante il Medioevo, sorge la chiesa che originariamente era il Castello di Amiternum. Il sisma ha provocato dei danni gravissimi alla struttura architettonica dell’edificio: collasso della sommità delle facciate, lesioni strutturali importanti alle volte delle navate centrali e di minore entità a quelle laterali. La stima economica dei costi necessari per riportare la struttura al suo originario splendore, preventivata dal Vice Commissario Delegato per la tutela dei beni culturali, l’ingegner Marchetti, è di circa 1.700.000 euro, e l’arco di tempo previsto per portare a compimento i lavori è di un anno e mezzo. Il finanziamento di quest’opera è stato concesso da un ente filantropico denominato Fondazione Roma.
Il genere d’intervento previsto è di restauro ed adeguamento funzionale degli elementi storico- artistici, attraverso azioni di consolidamento strutturale, di messa in sicurezza e rifacimento delle parti decorative dell’edificio, oltre alla realizzazione di un “miglioramento sismico” su tutte le parti della chiesa,non soltanto su quelle direttamente colpite dalla scossa. Il direttore dei lavori, Salvatore Tringali sottolinea che il progetto elaborato per San Biagio, non è soltanto un’azione di messa in sicurezza della struttura stessa, ma rappresenta, per la prima volta, l’avvio di un tipo di opera volta a realizzare il recupero totale di un edificio.
I lavori verteranno sull’eliminazione di parti strutturali lese, sul rifacimento dei tetti e della pavimentazione e sul rinnovo dell’impianto elettrico.Verranno effettuati in maniera tale da garantire che al termine, la struttura sia di nuovo perfettamente funzionale.
Viene anticipato inoltre che è previsto l’avvio di un’opera di restauro anche per la chiesa di San Giuseppe dei Minimi, sede dell’ente musicale: “I solisti aquilani”. L’edificio, che si affaccia su Via Roio, è parte integrante del medesimo corpo strutturale di S.Biagio. La progettazione di questo restauro è stata completata ed approvata con una stima di finanziamento per i lavori di circa 1,7 milioni di euro che verranno concessi dal governo del Kazakistan.