Le fondazioni del centrodestra a Lecce per la quinta edizione di "Sfide culturali e politiche"
La Puglia, terra di arte e cultura sotto il Regno di Federico II e dei Borbone, torna alle sue radici, valorizzando la conoscenza e la storia di tutto il Sud. Così sabato 19 febbraio, alle ore 18, avrà inizio a Lecce, presso l’Hotel Hilton Garden Inn, la quinta edizione di “Sfide culturali e politiche”, la kermesse culturale promossa ogni anno dal Sottosegretario agli Interni Alfredo Mantovano.
L’iniziativa è organizzata da Progetto Osservatorio, in collaborazione con la Fondazione Nuova Italia, la Fondazione Magna Carta, Compagnia delle Opere, Alleanza Cattolica, e con il patrocinio di Confindustria Puglia e proseguirà per tutti i sabati successivi fino al 19 marzo.
Il calendario degli incontri di quest’anno si collega, inevitabilmente, al 150° anniversario dell’unificazione: “Poiché la passione e il lavoro per il territorio nel quale si vive sono frutto dell’amore per la propria terra – afferma il Sottosegretario Mantovano – e poiché non c’è amore senza conoscenza, il punto di partenza è conoscere che cosa è stato il Sud d’Italia prima dell’Unità e perché i problemi dei meridionali da una certa data sono cresciuti a dismisura.”
“Si tratta – continua Mantovano – di identificare le ragioni per le quali, in modo più o meno consapevole e non solo al Sud, l’Unità d’Italia non è ancora pienamente entrata nella memoria collettiva degli italiani. Certamente ha inciso il modo con il quale essa si è realizzata: per incorporazione forzata a uno Stato pre-unitario, invece che per federazione di tutti gli Stati preesistenti; hanno inciso pure gli effetti incontestabilmente negativi che l’unificazione ha prodotto al Sud, prostrando la sua economia, incamerandone le finanze, provocando la tragedia dell’emigrazione; e oggi ha un suo peso l’atteggiamento, culturale prima ancora che politico, di bollare il semplice avvio di una riflessione oggettiva su che cosa è accaduto a cavallo del 1861 come se si trattasse di una aggressione revisionistica al fondamento sacrale della Nazione, qualcosa di cui non ammettere neanche la discussione.”
A celebrazioni già avviate, si rischia infatti di trasportare la memoria di quanto accaduto nel 1861 su una doppia retorica: da un lato quella dell’acritica apologia dell’evento unitario, dall’altro quella del vittimismo e dello spirito nostalgico che rischia di scadere nel rivendicazionismo di parte.
Ecco, quindi, un’importante iniziativa come quella delle “Sfide”, che cerca di porre in essere una riflessione il più possibile oggettiva, in modo da fornire i giusti elementi per una valutazione storica, e di raccogliere gli elementi provenienti dalla realtà per incidere sul futuro dell’Italia, con amore e rispetto verso una Patria che ha almeno un migliaio d’anni di storia e che affonda le sue radici nella Roma imperiale e nella Cristianità medievale.
Nel quadro del necessario recupero della memoria la serata inaugurale sarà dedicata a un viaggio fra le principali pubblicazioni e realizzazioni che hanno fornito una lettura “oggettiva” dell’evento unitario. Marina Valensise, saggista e giornalista de Il Foglio e Panorama, introdurrà questa rassegna e dialogherà con Gigi Di Fiore, anch’egli scrittore e giornalista de Il Mattino e autore de Gli ultimi giorni di Gaeta (Rizzoli 2010), con lo storico Francesco Pappalardo, autore de Il mito di Garibaldi (Sugarco 2010) e con Gianpiero Perri, ideatore del Parco della Basilicata ”La Grancia”.
Alla manifestazione parteciperanno anche importanti ospiti politici, tra cui il vice capogruppo dei senatori del Pdl, nonché presidente onorario della Fondazione Magna Carta, Gaetano Quagliariello e Roberto Calderoli, Ministro per la Semplificazione.
Gli eventi previsti non saranno solo di natura convegnistica: essi, infatti, spaziano dal teatro alla musica, fino al valore simbolico delle immagini. Troviamo così la rappresentazione scenica di un processo a un personaggio come Maria Sofia, l’ultima regina del Sud, il racconto “in canti e musica” dei principali passaggi dell’epoca prima, durante e subito dopo il 1861 e, ancora, un simbolo importante scelto per la rassegna: un tricolore con lo stemma dei Borbone, bandiera adottata per breve tempo da re Ferdinando I.
Dunque, una kermesse ricca e di alto profilo culturale, ma l’intento del neo coordinatore di “Nuova Italia” non si ferma qui. Dal piano della storia, infatti, la sfida di Mantovano si proietta al dato della realtà sociale ed economica: “Se l’unificazione poteva avvenire diversamente, essendo andata come è andata, – conclude il Sottosegretario – la partita del Sud va giocata oggi non contro il resto del Paese, bensì utilizzando al massimo le risorse di cui il Sud dispone, nel quadro delle sfide che pongono sul piano istituzionale il federalismo e sul piano economico i mercati internazionali”.