Governare l’Italia per la produttività e lo sviluppo economico

di Francesco Forte, Antonio Pilati, Gianfranco Polillo, Salvatore Rebecchini

Marzo 2008, pp. 48

La qualità e la quantità delle norme legislative e non legislative che regolano l’attività delle imprese e la vita dei cittadini rappresenta, probabilmente, la prima causa di perdita di competitività del Paese. In Italia non solo vi è un numero sproporzionato di leggi, ma vi è anche una tale stratificazione di norme che ne risulta compromessa la conoscibilità.

La certezza del diritto rappresenta non solo un valore fondamentale in termini di civiltà giuridica, ma anche un elemento fondamentale nelle concrete dinamiche dell’attività economica. La possibilità di conoscere con relativa certezza il quadro normativo rilevante è una precondizione perchè l’imprenditore possa definire un razionale piano di impresa. Una precondizione che in Italia non è sempre garantita non solo per la massa abnorme di leggi, spesso mal coordinate, ma anche per l’invincibile volatitlità del sistema legislativo sottoposto a processi di riforma permanente che rendono strutturalemente instabile il quadro normativo.

Indice

Scheda di sintesi

Le proposte

I. Pubblica amministrazione e rapporto con il contribuente
II. Semplificazione tributaria
III. Dismissione del patrimonio immobiliare pubblico
IV. Dismissione delle partecipazioni pubbliche
V. Liberalizzazione dei servizi pubblici locali

Approfondimento: produttività e sviluppo economico

Qualità delle leggi, decisioni di finanza pubblica e riforma della burocrazia

Riduzione ires e abolizione irap

Abolizione dell’imposta di registro sul trasferimento degli immobili

La finanza patrimoniale: ovvero come estrarre valore dal patrimonio pubblico

Appendice

Proposta per la produttività del lavoro pubblico: ddl 1781 “Delega al Governo per la produttività del lavoro pubblico secondo principi di responsabilità, gerarchia e merito e per la valutazione della qualità dei servizi pubblici”.


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26 Marzo 2008   •