L’influenza del comunismo nella storia d’Italia
a cura di Fabrizio Cicchitto
Il PCI tra via parlamentare e lotta armata
Atti del convegno organizzato dalla Fondazione Magna Carta e da «L’Ircocervo».
22 marzo 2007, Roma
C’è una forma paradossale di negazionismo nel dibattito politico-culturale italiano secondo il quale il solo evocare il comunismo ai giorni nostri vuol dire fare un’operazione bassamente propagandistica perché esso sarebbe morto e sepolto nel secolo passato, per cui parlarne oggi significherebbe solo evocare un fantasma e chi lo fa non è politicamente corretto.
Vogliamo, quindi, concentrare la nostra attenzione sull’Italia, partendo dalla constatazione dell’esistenza di almeno due anomalie rispetto a quella che dagli anni Quaranta fino al 1989 è stata chiamata Europa occidentale. La prima anomalia è rappresentata dalla storia del nostro capitalismo, la seconda è costituita dalle caratteristiche della sinistra italiana.
Vogliamo fare i conti con una storia, quella del comunismo italiano, che non è finita né nel 1989, per il crollo del Muro di Berlino, né alla Bolognina, né con il cambio del nome dal PCI in PDS prima e poi nei DS, ma che – evidentemente in forme atipiche, aggiornate, talora addirittura paradossali e contraddittorie – è durata sotto molteplici forme politiche fino ai giorni nostri.
Indice
Introduzione
Fabrizio Cicchitto
“I comunisti italiani nel ’40 a Mosca” di Giancarlo Lehner
“La fortuna di Togliatti, la sfortuna di Thorez” di Gaetano Quagliariello
“I timori di guerra civile nelle discussioni dei governi De Gasperi” di Aldo G. Ricci
“Le conseguenze sulla storia d’Italia della rottura tra Stalin e Tito” di Victor Zaslavsky
“Il PCI nella stagione centrista e oltre” di Piero Craveri
“Il PCI e la gestione dell’antifascismo” di Giovanni Orsina
“I “compagni di strada” del PCI” di Andrea Guiso
“I comunisti italiani e i piani d’invasione del Patto di Varsavia” di Gianni Donno
“I nemici riformisti. Gramsci e la “demonizzazione” della socialdemocrazia” di Simona Colarizi
“La memorialistica comunista prima e dopo la caduta del Muro. Ovvero, per una storia del pentitismo” di Sergio Bertelli
