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Il “caso Sapienza” e la lezione di verità di Benedetto XVI

 

Con l’allocuzione di Bendetto XVI per l’incontro con l’università degli studi di Roma “La Sapienza”

 

Marzo 2008, pp. 124

 

 

  

Se essere “più papista del Papa” significa ritenere che nei principi del Cristianesimo affonda la parte più importante delle nostre radici; che la manipolazione dell’uomo non  può spingersi fino a pianificare la nascita e la morte degli individue e il loro patrimonio genetico; che creare le condizioni affinchè al Pontefice sia impedito di parlare in una università è più grave che negare la parola ad un’autorità politica o religiosa espressione di un’altra cultura o di un’altra civiltà; ebben sì, allora la definizione coniata da Paolo Flores du “MicroMega” mi appartiene.

Il riferimento è assolutamente intenzionale. Questo volume, infatti, raccoglie le idee, le argomentazioni e anche le emozioni di perosne di differente estrazione politica e culturale, spesso non cattolica, certamente liberali, che senza bisogno di ricorrere al Devoto-Oli hanno motivato – sul quotidiano “l’Occidentale” – la comune convinzione che di fronte agli avvenimenti che hanno preceduto e accompagnato la grande rinuncia di Benedetto XVI non fosse consentito tacere.

Le riflessioni che vi proponiamo sono contemporanee ai fatti cui si riferiscono. Ma traggono rinnovata attualità proprio da operazioni di dubbia limpidità intellettuale, come quella compiuta da “MicroMega” attraverso un volume intitolato Il Papa oscurantista. Contro le donne, contro la scienza, in cui al dibattito sull’aborto e sul concepimento della vita umani si mescolano gli avvenimenti de “la Sapeinza”. Che senso ha un’operazione culturale di questo genere? Con ogni evidenza: quello di dar vita a uno schieramento sulla base di un preconcetto per cui chi non concorda con il Papa in tema d’aborto o d’utilizzo di cellule staminali deve anche e per forza ritenere giusto il trattamento riservatogli nell’ateneo romano.

La sfida, in ogni caso, viene qui raccolta persino sul terreno sul quale il mensile della sinistra laicista ha ritenuto di poter inchiodare il suo avversario: quando prendendo a prestito il precetto evangelico che impone di fare ad altri solo ciò che vorresti fosse fatto a te, Flors d’Arcais si domanda se l’indignazione registratasi contro la “censura laicista” sarebbe stata di pari livello ed avrebbe assunto pari accenti qualora la contestazione riservata a Papa Benedetto XVI fosse stata rivolta al presidente dell’Iran, a Dawkinso a Tariq Ramadan.

La prima e più profonda linea di frattura tra “noi e loro” risiede proprio in quest’interrogativo. Non è soltanto l’indiscussa caratura intellettuale del professor Joseph Ratzinger che stronca sul nascere qualsiasi obiezione di opportunità. Ma è soprattutto la circostanza che a noi l’adesione al principio di realtà e il rigetto di una visione esclusivamente ideologica delle cose impone il rispetto per le radici storiche, per le tradizioni, per la nostra identità che è anche un’identità cristiana.

 

Indice

Introduzione

di Gaetano Quagliariello

 

LA CONTESTAZIONE LAICISTA

 

La vera intolleranza è quella dei prof. che contestano Benedetto

di Stefano Fontana

 

Il Papa alla Sapienza ci andrà “armato” di mitezza e umiltà

di Sergio Belardinelli

 

Ma gli illustri scienziati sanno cosa scriveva il professor Cini 40 anni fa?

di Robeto Pertici

 

Oggi l’unico pregiudizio accettabile è essere anticattolico

di Luca Codignola

 

Gli scienziati della Sapienza sono gli stessi che hanno seppellito l’identità dell’Occidente

di Pietro De Marco

 

I limiti dei 60 “cervelli” de “la Sapienza”

di Vito Schepisi  

 

LA GRANDE RINUNCIA

 

Il Papa rinuncia al la visita, “la Sapienza” rinuncia a se stessa

di Giancarlo Loquenzi

 

Un dramma per la cultura italiana, lo specchio di un paese che va in frantumi

di Gianluca Sadun Bordoni

 

Dopo Napoli, il no al Papa è un ’altra vergogna per l’Italia e il governo

di Rimondo Cubeddu

 

Per stare dalla parte del Papa Voltaire non basta 43

di Dino Cofrancesco

 

Nella vicenda del Papa non è il diritto di parola ad essere messo in discussione ma l’identità

di Antonio Mambrino  
 

LA LEZIONE DI LAICITÀ

 

Il professor Ratzinger e la lezione di vera laicità

di Gaetano Quagliariello

 

Laico, cioè cristiano

di Raffaele Iannuzzi

 

La Sapienza: una storia fatta di grandi divieti ed eccellenti privilegi

di Maurizio Stefanini

 

L’Università non può arrendersi. Il bavaglio degli studenti, la voce dei docenti

di Gaetano Quagliariello

 

Lettera aperta al rettore dell’università di Pisa e a tutti i partecipanti al convegno “lo stato laico in una società multi confessionale”

di Gaetano Quagliariello

 

Nota dell’università di Pisa alla lettera del senatore Gaetano Quagliariello

Replica di Gaetano Quagliariello alla lettera del l’università di Pisa

 

Lo Stato laico in una società multi-confessionale

di Gaetano Quagliariello

 

NÉ GUEL FI NÉ GHI BEL LI NI

 

Il pericolo del l’ondata neoguelfa

di Aldo Schiavone

 

Se la chiesa e la politica combattono battaglie comuni non significa tornare al medioevo

di Gaetano Quagliariello

 

Il conformismo ghibellino

di Ernesto Galli della Loggia

 

Le antiche strade della Chiesa

di Aldo Schiavone

 

Né Guelfi né Ghibellini. So lo italiani a caccia d’identità

di Roberto Pertici

 

  APPENDICE  

“Mantenete desta la sensiblità per la verità contro la pressione del potere e de gli interessi”

di Benedetto XVI, discorso pronunciato dopo la recita dell’angelus di domenica 20 gennaio 2008